È scomparso, a soli 40 anni, improvvisamente, nella notte di domenica 26 novembre u.s., Alessandro Leogrande, un ex alunno del Liceo Classico “Archita”, un eccellente ex alunno, maturatosi nel 1996, con il massimo dei voti. Le brillanti premesse scolastiche si erano via via confermate nel corso degli anni, dopo la laurea in Filosofia a Roma, con lusinghieri successi ottenuti sia come giornalista di prima linea, su riviste impegnate come “Lo straniero”, diretto da Goffredo Fofi, in cui era vice-direttore, sia soprattutto come scrittore di libri di grande spessore politico e sociale, da quello del suo esordio, “Un mare nascosto” (2000), ai successivi, “Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali (2003), “Nel paese dei viceré. L’Italia tra pace e guerra” (2006), ai grandi romanzi-inchiesta: “Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud” (2008), “Il naufragio. Morte nel mediterraneo” (2011) e, ultimo, “La frontiera” (2015).
Le sue inchieste riguardavano gli ultimi, quelli senza nome di cui nessuno parla e che egli ci ha insegnato a conoscere e riconoscere: gli sfruttati agli ordini di “caporali” senza scrupoli nel Meridione, i migranti, le vittime delle nuove mafie …
Tutti i suoi libri sono stati presentati a Taranto, nella sua città, dove, pur vivendo ormai a Roma, tornava sempre, ogni volta che lo si invitava. In particolare ad invitarlo era il suo ex Liceo “Archita”, dove trasmetteva alle giovani generazioni le sue conoscenze, le sue riflessioni, sempre con il suo sorriso dolce e comunicativo, che conquistava subito gli studenti, perché Alessandro si sentiva, era “uno di loro”.
Per questo gli studenti dell’”Archita” hanno partecipato ieri alle esequie funebri del loro “amico-maestro” in un silenzio commosso e pieno di partecipazione. Non potranno rivederlo più, mentre illustra la realtà più nascosta dei nostri tempi, ma sanno che, in qualunque momento, potranno aprire un suo libro e continuare a leggere le sue lezioni di vita: un grande scrittore quale egli è stato ha ormai conquistato la sua immortalità.
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