Si è concluso il XVI Congresso Nazionale AICC a Castrovillari, che ha visto alternarsi relatori di notevole spessore culturale che hanno illustrato il tema del Congresso da Omero all’età bizantina e post-bizantina, passando per l’età di Pericle e l’età bizantina e post-bizantina, attraverso ricerche filologiche, storiche, filosofiche approfondite e illuminanti. Molto interessante, tra le altre, la conferenza del Prof. Mino Ianne (Università degli studi di Bari, socio della Delegazione AICC di Taranto) su “Pitagora e Crotone”, ovvero sul ruolo e l’incidenza che la scuola pitagorica ha avuto, non solo nella storia del pensiero filosofico greco ma anche nel rapporto tra Italìa e Megale Ellàs e nel trasformare l’Italìa nella Megale Ellàs. Giustamente gli storici antichi concordano nel considerare un evento di portata rivoluzionaria per l’Italìa greca, l’arrivo di Pitagora a Crotone intorno all’anno 530, che segna l’avvio della lunga tradizione del pitagorismo e di quello crotoniate in particolare, e la centralità della polis di Crotone che per circa ottant’anni diventa crocevia politico e intellettuale che pervade ampie aree dell’Italìa, nonché snodo importante per i successivi sviluppi della civiltà greca e occidentale. Questo finché le rivolte antipitagoriche partendo da Crotone ed estendendosi ad altre poleis della Calabria, non concludono l’influenza politica dei pitagorici in quelle zone. Il relatore si è poi soffermato su uno degli aspetti più singolari del pitagorismo, la regolazione del cibo, mettendo a confronto le diverse opinioni degli antichi, divisi tra, per es., Timeo di Tauromenio, da cui si sviluppò la tradizione vegetariana, e Aristosseno che ammetteva il consumo di carne. Ulteriore sviluppo del discorso è stata l’analisi delle fonti, spesso contraddittorie e a volte confuse, che hanno contribuito a formare il mito di Pitagora, grazie anche al successivo apporto dei circoli platonici.